REGGIO CALABRIA


Fondata intorno al 743 a.C., è la città più grande della Calabria, ed è quella che ha avuto più splendore, specie nel periodo greco, in quello romano e bizantino.
Nonostante questo, il visitatore che crederà di trovare grandi testimonianze di storia nel tessuto urbano si dovrà ricredere: ben poco resta dell'antica Reggio: i terremoti hanno più volte distrutto completamente la città. Potrà però, il visitatore, ammirare una città moderna, con un lungomare di grande bellezza dioltre un chilometro e completamente alberato con piante di alto fusto e di tipo tropicale.
Prima di entrare nel Museo Nazionale, il più importante della regione, il visitatore potrà però ritrovare, tra i palazzi di cemento armato, i ruderi della cinta muraria, IV sec. e i resti delle terme romane, con pavimenti musivi a tessere.
Masodontici elementi di opere di contenimento del II e I sec. a.C. sono venuti recentemente alla luce durante i lavori di sterro per lo spostamento della ferrovia.
A poche decine di metri dal Museo Nazionale si trova il lido comunale, in eccezionale posizione panoramica e molto accogliente, le cui strutture (alla progettazione delle quali si deve l'opera di Pier Luigi Nervi) non sono ancora del tutto ultimate.
La chiesa degli Ottimati riesce a conservare solo parte delle colonne e del pavimento originario che proveniva dall'Abbazia basiliana di S.Maria di Terreti. A pochi metri c'è il Castello Aragonese, che sorge nell'omonima piazza, nella parte alta della città (Sec. XVI) discretamente conservato.
Il Duomo, anch'esso completamente ricostruito dopo la distruzione avvenuta col terremoto del 1908, custodisce all'interno la colonna di S.Paolo accesa miracolosamente dal Santo come fosse un cero, alcune tombe del 1500/1600, sculture di F.Jerace, tele del 1600 di autori siciliani, un tesoro ricco di opere di oreficeria. A fianco del tempio, nel corridoio dell'auditorium di S.Paolo, sono state recentemente esposte numerose lapidi provenienti dai ruderi della vecchia chiesa.
Il Museo Nazionale (opera dell'architetto Piacentini), che sorge nel centro della città, a Piazza De Nava, è l'obiettivo principale del visitatore. Tra i reperti più significativi che vi sono custoditi citiamo: i Dioscuri a cavallo, dal tempio di Marasà, le tavolette bronzee provenienti anche queste da Locri, la coppa di pasta vitrea proveniente da Tresilico decorata con oro, rinvenuta in una tomba di età ellenistica: la testa di Apollo Alaios proveniente da Punta dell'Alice di Cirò, l'antica Crimissa, in marmo (470 a.C.); frammento di un rilievo appartenente ad un tempio, scoperto nella contrada Griso Laboccetta a Reggio, in terracotta, (VI sec. a.C.); collezioni di monete greche, resti della chiesa abbaziale di S.Maria di Terreti, interessanti tavole riprodotte sicuramente con stampi (pinakes) e forse in serie. Sempre presso il Museo Nazionale trovasi anche collezione di arte bizantina medievale moderna, pittura e scultura, con opere di Mattia Preti, Antonello da Messina ed altri. Ancora di rilevante interesse è la sezione preistorica e protostorica.
Uno dei motivi di maggiore interesse della visita è costituito dai cosiddetti "Bronzi di Riace", raffiguranti due guerrieri, che costituiscono i pezzi più prestigiosi del Museo Nazionale di Reggio Calabria. I due capolavori, noti in tutto il mondo, furono rinvenuti per caso il 16 agosto 1972 a circa 300 metri dalla costa, a otto metri di profondità.
I due guerrieri vennero recuperati a pochi giorni dalla scoperta ed ebbero le prime cure dai restauratori del Museo Nazionale di Reggio Calabria. Per completare l'opera di restauro, i due capolavori vennero trasportati, nel 1975 a Firenze, presso il Centro di Restauro della Soprintendenza della Toscana dove il lavoro è stato completamente portato a termine nell'inverno 1980-1981.
I due bronzi, secondo alcuni databili intorno alla metà del V Sec. a.C., forse costituiscono il più interessante esempio esistente della grande arte bronzistica greca. Le due statue sono alte circa due metri; le labbra e i capezzoli sono di rame; le ciglia d'argento, così come anche i denti di una delle due statue. Gli occhi probabilmente erano realizzati con l'uso di avorio, calcaree, paste vitree.
Altro motivo di richiamo di Reggio è rappresentato dal clima eccezionalmente mite: per otto mesi all'anno è possibile gustare "la granita di caffè con panna e brioche", specialità del luogo, seduti ai tavolinetti lungo il Corso Garibaldi o sulla via Marina.
Esiste una spiccata tradizione nel settore dei dolci. Tra le specialità gastronomiche ricordiamo i "Maccaruni i casa", la pasta con la ricotta, la parmigiana (a base di melanzane), le frittole (cotenne di maiale cotte nel grasso), pesce spada cucinato in salmoriglio e a cotoletta.
Curiosità: nei dintorni immediati di Reggio cresce il bergamotto, agrume che trova qui, nel mondo, il suo miglior habitat ed è utilizzato per la fabbrica dei profumi, o l'annona, frutto tropicale dal sapore di budino.
Oltre che con grandi treni (la città possiede 9 stazioni ferroviarie in due delle quali fermano tutti i treni), Reggio è ben collegata con Milano e Roma con voli giornalieri, con Malta via mare, tre volte alla settimana; con la Sicilia varie volte al giorno con navi e aliscafi (15 minuti di aliscafo). La città è rapidamente collegata (35 Km di strada in buone condizioni) con la stazione di sport invernali e di soggiorno estivo di Gambarie d'Aspromonte.
Presso il palazzo del Teatro Comunale si trova il Centro di Documentazione per le arti popolari calabresi, dell'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo.
Spiaggia preso il Lido Comunale, lunga 300 m., profonda 50 m. Lido di Catona e Gallico a Nord e di S.Gregorio e Calamizzi a Sud.
Nella frazione di "Pietrastorta" lavora il ferro battuto artistico il fabbro Gaetano Fazzia, mentre a Cannavò scolpisce il legno Carmelo Surace, con notevole ispirazione di tipo naif.
La zona di Reggio risulta di eccezionale interesse per quanti amano la ricerca dei fossili.