Pulsano (Taranto)



Profilo storico-archeologico


Pulsano, che ha oggi una popolazione residente di 10.216 abitanti, giace su un territorio di notevole rilevanza archeologica. Le terre della marina di Pulsano, nelle prospicienze di Lido Silvana, conoscono le avanzate civiltà che quivi s'insediarono verso il XVI secolo a.C., nell'età del bronzo. Stesso luogo in cui, alla fine del 1500 d.C. gli spagnoli eressero la Torre Castelluccia, per l'avvistamento costiero.
Del villaggio protostorico, resti e ritrovamenti datati XI-X secolo a.C. - consistenti in mura difensive sul promontorio, monili e oggetti d'uso quotidiano come pregiate anfore e suppellettili - costituiscono una inestimabile testimonianza di cui si ha traccia nella mostra fotografica allestita presso il Palazzo Giannone nel borgo. Al tempo del villaggio protostorico, il toponimo "Pulsano" non esisteva ancora. Secondo l'Arditi, in un volume datato 1789, il toponimo - utilizzato già nel XI secolo d.C. - potrebbe derivare dalla caratteristica degli abitanti di avere un polso forte, oppure dalla tipologia militare di un luogo posto a sentinella del territorio tarantino, come presidio.
Certo è che nel 1100 esisteva una torre quadrata ubicata nel centro del paese. Si deve ai De Falconibus l'attuale struttura a pianta rettangolare con 5 torri, eretta nel XV secolo come opera difensiva. Medesimo obiettivo raggiunto con la dotazione al paese di un'irta cinta muraria.
Dal 1435 il castello di Pulsano preserva intatta la propria struttura ed attualmente, all'interno, vi è un cantiere che provvede a riportare la costruzione al suo originario splendore.
Alla storia di Pulsano appartiene la Chiesa matrice dedicata a Santa Maria La Nova. Eretta nel 1830 sui ruderi del vecchio tempio, è affrescata dal Carrino, oltre ad avere al suo interno una fedele riproduzione della grotta di Lourdes, ove la Madonna apparve più volte. Dal dono del Dott. Egidio Delliponti che, miracolato, intese realizzare questo ex voto, la chiesa ottenne nel 1947 la proclamazione ufficiale di Santuario Mariano. Festa della devozione non solo locale, quella dell'11 febbraio chiama a raccolta migliaia di pellegrini da ogni dove. Il campanile, costruito nel 1980 senza alcuna continuità storica ne' architettonica con la Chiesa, ha il pregio di rendere visibile il santuario - come faro - dai paesi vincitori.
Il Convento di Santa Maria dei Martiri è anch'esso in fase di restauro. Ubicato nell'attuale baricentro del paese, risale al 1709 ma al suo interno custodisce un suggestivo chiostro e l'antica cappella datata 1518. Il restauro sta ponendo in luce molti arcani del luogo, evidenziando attorno alla preziosa immagine della Madonna col bambino - dipinta su monoblocco di pietra e tempestata in alto di diademi - la possibilità di rinvenire un preziosissimo affresco.


Risorse del territorio

Trasformate le locali vocazioni naturali a causa d'insediamenti provinciali ad alto tenore tecnologico/industriale (pachidermici impianti metalmeccanici, siderurgici, della raffinazione ed altro) la cittadina di Pulsano ha assistito inerme e tacita nei ventenni scorsi all'abbandono dei poderi da parte degli agricoltori e dei mari da parte dei pescatori, con inestimabili danni ai settori che costituivano un naturale indotto per il luogo. Parimenti si è fuorviato il percorso della strenua meccanizzazione del lavoro agricolo. Finchè i fragili piedi d'argilla dei colozzi industriali, insediati con sistemi miopi sul territorio tarentino, hanno ceduto sopraffacendo l'innaturale progresso economico, ma creando al contempo l'esigenza di diversificare e variegare il sistema economico locale.
Sinchè la scelta obbligata di recuperare i settori trainanti dell'economia pulsanese ha offerto un'ulteriore opportunità ad imprenditori fortemente motivati che hanno saputo valorizzare il territorio, con una ricaduta economica notevole.
Si pensi alla masseria Calapricello con i suoi 3000 capi di bestiame allevati nei pascoli naturali dell'entroterra pulsanese, con la sua presenza costante nelle vetrine regionali e con ben due punti vendita oltre quello diretto presso l'antica masseria. Ma si deve pensare anche all'attività dell'Ittica Mediterranea che opera nella piccola e nella grande distribuzione e che motiva in parte l'attività dei pescatori locali, tornati alle distese cristalline dello Ionio per un esercizio che non può dirsi produttivo.
Dall'alacre lavoro dei contadini del luogo, giungono nelle due cantine di Pulsano uve da cui vengono prodotti vini di raro pregio: malvasia, primitivo, chardonnay, pinot e verdeca per etichette d'alta qualità come "Luogovivo", "Solarium" e "De Falconibus" per la Cantina fra Produttori agricoli, e "Aulon", "Frizzante bianco", "Mediterraneo" e "Chardonnay di Puglia" per la Cantina cooperativa della Riforma fondiaria. L'oleificio, annesso alla cantina sociale fra produttori agricoli, trasforma in succo prezioso i sani frutti degli uliveti locali.
Azione non certo irrilevante è quella degli artigiani che contribuiscono alla crescita economica del paese con produzioni che si discostano sempre più nettamente da quelle su vasta scala, e che assumono connotazioni artistiche di rilievo.
Botteghe per la lavorazione del vetro, del legno e del ferro battuto si mostrano al mercato come imprese esclusive del luogo, in grado persino di caratterizzarlo.

Il turismo


La cittadina di Pulsano sorge ad 1 km dal limpido e splendido mar Ionio. Il clima, mitigato dalle brezze marine, ne rende piacevole la permanenza e offre numerose e gradevoli giornate soleggiate.
L'associazione turistica Pro-Loco, col consenso dell'intera amministrazione comunale attuale, in piena coscienza dei fenomeni ionici e consapevole delle vere vocazioni territoriali - su cui tutte predominano quella agricola e turistica - ha riversato ed indirizzato proprio su quest'ultimo settore gran parte degli investimenti necessari.
Per imprimere maggior slancio in campo turistico, è occorsa una cantierizzazione pressochè globale di gran parte delle opere storiche ed architettoniche insistenti sul territorio. Da qui, grazie soprattutto alle politiche culturali piuttosto pregnanti in loco, si è giunti all'esigenza di proclamare il diritto alla conservazione di importantissimi siti archeologici dell'età del bronzo, finora abbandonati alle intemperie, al degrado ed all'ingiustificata furia di qualche balordo.
Anche l'area archeologica costituisce una fortissima attrattiva per il turismo, ed è opportuno valorizzarla nel minor tempo possibile.
Vera perla dello Ionio, Pulsano ha assistito allo sforzo ed alla concertazione di numerosi operatori, al fine di conseguire la ripresa di un territorio che grandi benefici ha tratto da intense e mirate attività promozionali in ambito nazionale ed internazionale.
Al turista voglioso di luoghi dalla bellezza verginale, di acque cristalline e di strutture moderne e confortevoli, non resta che raggiungere Pulsano e godere di vacanze tranquille e piacevoli.
Grandi e solide strutture come il camping "Lido Silvana", il complesso residenziale "Fata Morgana", il fantastico parco acquatico "Acquafolies" e tutte le altre strutture presenti sul litorale o nell'immediato entroterra pulsanese, saranno in grado di soddisfare le richieste dei turisti più esigenti.

Rievocazione storica del "Polso Sano"


L'Associazione Turistica Pro-Loco ed il Comune di Pulsano dedicano ogni anno una giornata alla rievocazione della venuta in paese della regina Maria d'Enghien e del re Ladislao. Fra storia e leggenda, la manifestazione riscuote da 19 anni uno strepitoso e rinnovato successo.
La storia narra che, nel corso del 1407, Gentile da Monterano pose fine all'assedio sotto cui le truppe del re di Napoli Ladislao D'Angiò Durazzo tenevano soggiogata la città di Taranto.
La strategia di Gentile, nient'affatto di carattere militare, consisteva nel convincere il re a prendere in moglie la principessa Maria D'Enghien, vedova del principe di Taranto Raimondello del Balzo Orsini. Il re offerse il proprio assenso chiamando quale ambasciatore Gabriele Capitignano, uomo di corte della principessa.
La donna non seppe rinunciare all'ambizione di mutare il proprio titolo in quello di regina, sicchè, al terzo giorno di trattative, re Ladislao entrò in Taranto per conoscere la futura sposa, la quale gli porse in un catino d'oro la chiave della città. Il re le offrì in dono una coronoa di gemme, e restò ospite di Marino Delli Falconi, barone e signore delle terre da Roccaforzata a Pulsano.
L'unione di Maria e Ladislao fu celebrata nella cappella di San Leonardo l'indomani, il 23 aprile 1407. La luna di miele portò re Ladislao e la regina Maria per i feudi circostanti, auspicabilmente anche in terra pulsanese. Ed auspicabilmente con tale fasto da ingaggiare una disputa fra i soldati del barone ed i cittadini più forti nella gara di "Braccio di Ferro".
Non v'è storia o documento che confermi, ma certamente i Reali costituiscono i personaggi più famosi in tutta la storia - e soprattutto in tutta la leggenda - della città di Pulsano.

La gastronomia


I piatti tipici pulsanesi appartengono alla tradizione culinaria del capoluogo, eccetto alcune ricette legate alle varie strutture della ristorazione sul litorale.
Gusto mediterraneo che vede primi piatti con condimento di pomodoro fresco, pesce fresco, mitili, purea di legumi o legumi in umido e ragù magri e dal sapore delicato, per accompagnare eccezionali produzioni caserecce di pasta come le orecchiette o i maccheroncini di semola o di farina integrale. Produzioni spontanee di verdura consentono di assaporare gusti del tempo passato, e ben si sposano con purea di fave cotta a lungo in pignatte di coccio.
Secondi piatti a base di cozze, melanzane, peperoni, e zucche. Di particolare gusto la pietanza di " patate, riso e cozze" e gli ortaggi ripieni.
Focacce salate e formaggi prodotti in loco (caciotte, ricotta e caciocavallo) rappresentano l'integrazione ad un'attitudine culinaria volta all'uso completo degli alimenti, senza sprechi e con mondature minime.
Infine i dolci, rappresentati da biscottini con particolare glassa, da biscotti ripieni di marmellata, e dai taralli al pepe o al vino. Crostate d'uva fresca o di marmellata di fichi, prodotti in gran quantità nelle campagne pulsanesi, trovano nei vini e negli spumanti locali un gusto inimitabile, capace di restituire gli antichi sapori della tradizione culinaria pugliese.