LOCRI (Reggio Calabria)


Secondo la tradizione, Locri Epizefiri venne fondata nei primi anni del VII secolo a.C. dai Locresi di Grecia.
Il loro primo sbarco avvenne a Capo Zefirio (odierno Capo Bruzzano), così chiamato perché quel tratto di costa si mostrava al riparo dallo zefiro, il vento dell'ovest.
Successivamente i coloni si spostarono un poco più a nord, sulle pendici della collina Epopi a causa della poca disponibilità di terra coltivabile nei dintorni di Capo Zefirio.
Il territorio jonico di Locri si mostrava chiuso a sud dal promontorio Heracleion e dal fiume Halex (odierno Alice) e a nord dal sagra, il fiume sulle cui rive si svolse una battaglia contro i Crotoniati, vinta da Locri per l'intervento miracoloso dei Dioscuri; sul Tirreno la zona di influenza di Locri giungeva sino alle colonie di Metauros (Gioia Tauro), Medma (Rosarno) e Hipponion (Vibo Valentia).
Secondo la leggenda poco dopo la sua fondazione, Locri ebbe per opera di Zeleuco, un corpo di leggi da considerarsi il più antico d'Europa.
Molte sono le curiosità legate alle usanze di Locri documentate dalle fonti e dai ritrovamenti archeologici, ad esempio, sembra ormai certo, che nella città esistesse l'istituzione del matriarcato.
La città fu per lungo tempo prospera e operosa, tanto che ancora nel V secolo d.C. le fonti la considerano un insediamento di grande importanza: solo nell'Altomedioevo l'abitato si andò lentamente spopolando trasferendosi sulle più sicure colline retrostanti dando vita a Gerace, città ricca di fascino e di bellezze architettoniche.
Ancora oggi nei monumenti di Gerace è possibile riconoscere elementi architettonici di spoglio provenienti dagli antichi edifici di Locri Epizefiri.
Fin dall'inizio del '900, ad opera di Paolo Orsi, furono condotti scavi sistematici per l'esplorazione della città. I lavori interessarono l'area del tempio di Marasà, la località Centocamere, il tempietto di Atena alla Mannella.
Negli anni successivi gli archeologi hanno riportato alla luce edifici e manufatti di grande importanza per la vita della polis, come i resti del santuario di Zeus Olympios, detto Marafioti, che oltre a un interessante archivio, fonte di notizie di grande valore storico, ha restituito opere di elevato pregio artistico come il gruppo dei Dioscuri.
Tutto il territorio di Locri è ricco di significative presenze: dal santuario rupestre dedicato a Pan e alle Ninfe, alle mura urbiche di cui si può seguire il tracciato per lunghi tratti.
Di grande interesse è il quartiere residenziale e industriale di Centocamere, luogo in cui si stanno svolgendo continui lavori di scavo.
Nella parte alta dell'abitato, in località Pirrettino, si può ammirare il teatro, ricavato all'interno di una collinetta di tufo.