CIVITELLA PAGANICO (Grosseto)

La storia
Dove l'Ombrone fa una grande ansa, scendendo dalle Colline Senesi verso la pianura maremmana, sorge Paganico, attraversata dalla strada provinciale che porta verso l'Amiata e delimitata da due porte medievali che rivelano gli antichi posti di dogana e svelano il perché del nome: Paganico, cioè dove si paga. Secondo il Gamurrini, insigne studioso del secolo scorso, la zona meridionale dell'attuale comune di Civitella Paganico, era attraversata da una strada, costruita dagli Etruschi per collegare il nuovo centro con Roselle e Vetulonia. Questa tesi è avvalorata dal ritrovamento di resti di abitazioni e tombe lungo quello che doveva essere il percorso di questa importante arteria. Già nell'alto Medioevo l'organizzazione del territorio s'imperniò su numerosi castelli e fortilizi, ricordati in documenti risalenti all'XI-XIII secolo, alcuni dei quali rimangono anche se trasformati rispetto alla loro struttura originale.
Sulla superstrada Grosseto-Siena, a circa 30 Km da Grosseto, troviamo Civitella Marittima, già nota all'inizio del XII secolo come uno dei più importanti centri della zona sottoposta al controllo degli Ardengheschi. Oggi delle antiche mura di questo insediamento rimane solo una delle porte.

L'Antica Badia
L'influenza della dinastia degli Ardengheschi in questa zona è testimonianza anche dalla Sedia di San Lorenzo sul Lanzo o Badia Ardenghesca che si incontra 2 Km dopo Civitella procedendo sulla superstrada Grosseto-Siena in direzione di Siena i cui resti sono uno splendido esempio di architettura romanica. Della Badia Ardenghesca rimangono oggi il portale, gli edifici conventuali (trasformati in villa) e la chiesa, che conserva oggi la sola navata centrale e la facciata; in particolare sono degni di nota i capitelli delle colonne che fiancheggiano il portale, adorni di figure mostruose ed animali. Nel 1179 gli Ardengheschi dovettero accettare un patto di alleanza con Siena che segnò l'inizio della fine del loro dominio.

Il paese
La successiva dominazione senese dette vita ad un imponente borgo fortificato costruito in corrispondenza del già esistente villaggio di Paganico, situato a 25 Km da Grosseto. Nel 1303 Paganico divenne sede vicariale. Nel 1328 il borgo venne occupato ed in parte distrutto dalle truppe di Castruccio Castracani e solo allora Siena decise di cimpletare i lavori di fortificazione, affidandone l'incarico a Lando di Pietro, progettista del Duomo Nuovo di Siena e del Cassero di Grosseto; ma nel 1363 il castello fu occupato e notevolmente danneggiato dai soldati della Compagnia del Cappelletto e da allora fu molte volte saccheggiato. Tutta la zona andò quindi incontro a grave decadimento.
Ancora oggi Paganico, come tutti i paesi nati in seguito ad un vero e proprio progetto, ha un impianto regolare a scacchiera.
Le due principali porte rimaste, quella Senese e quella Grossetana, presentano ancora gli elementi tipici dell'architettura senese. Di particolare rilievo anche i tratti rimasti dell'antica cinta muraria che difendeva l'abitato ai tempi del dominio senese.

I dintorni
Nel XV secolo furono realizzati importanti restauri e lavori di consolidamento del complesso termale, che risulta già abbandonato alla metà del XVI secolo. Ancora oggi è visibile la cinta muraria con i resti di alcune torri. S'individuano inoltre i locali medievali delle Terme.
Di grande richiamo turistico è il Grand Hotel "Terme di Petriolo", con l'annesso stabilimento termale: dotato di moderne attrezzature, sfrutta le acque sulfuree, adatte a numerose applicazioni terapeutiche, provenienti dall'antica sorgente sita sulla riva sinistra del torrente Farma.
Il castello di Pari, anch'esso sito nella zona di proprietà degli Ardengheschi, si sottomise a Siena nel 1254 e durante il secolo successivo fu feudo di varie famiglie nobili. Ancora oggi si indivuduano le tracce del circuito murario medievale. Interessante è anche la frazione di Casale di Pari, sorta come villaggio intorno al '500.
Il Comune di Civitella Paganico, con i suoi folti boschi, è uno dei più interessanti per gli amanti della caccia. Nel suo territorio si trovano importanti aziende venatorie.
Il territorio del comune di Civitella Paganico confina con le fertili terre senesi di Montalcino, famose per uno dei vini più pregiati, il Brunello.
Da Pari e Casale di Pari lo sguardo spazia libero verso il fiume Ombrone (che fa da confine in questa zona) e le colline boscose che, in sinistra del fiume, sono già terra di Siena. Il paesaggio è notevole e senza dubbio può elencarsi fra i più suggestivi che offra l'intera provincia di Grosseto. A renderlo più affascinante è il fiume Ombrone che nasce nel senese e finisce in mare all'Uccellina.