ALTOMONTE (Cosenza)


Lassù, a 500 metri di altezza, circondato dalla maestosa corona dei monti del "Parco del Pollino", anfiteatro naturale allo spettacolo della piana di Sibari e delle incessanti onde del mare Ionio, il mare degli Dei.
Si affaccia da un verde crinale di macchia mediterranea su fertili vallate che in primavera diventano immense nuvole rosa pesco, percorse da lucenti corsi d'acqua a far da specchio insieme all'invaso dell'Esaro.
Paese fortunato. Se la natura generosa ha profuso a piene mani i suoi doni, il disegno dell'uomo l'ha superata in splendori e meraviglie.
E' certamente l'arte il più grande patrimonio di Altomonte, il tesoro che i secoli e la storia, le hanno lasciato perché potesse divenire una delle località più belle della Calabria.
Altomonte ha origini antiche; già Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) ne ricorda, con il nome Balbia, le miniere di salgemma e lo squisito vino Balbino.
Successivamente, con Normanni e gli Angioini il borgo diventa un centro d'arte, di cultura e di fede di straordinaria importanza.
Al vertice della collina su cui si adagia il centro storico si erge in tutta la sua magnificenza il miglior esempio di Chiesa gotico-angioina della Calabria, eretta nel 1342 da Filippo Sangineto (nobile Cavaliere alla corte di Re Roberto D'Angiò) in onore di Santa Maria della Consolazione. Un grande monumento funebre opera di Tino da Camaino ne conserva le spoglie.
L'attiguo convento domenicano, ospitò Tommaso Campanella, che descrisse questi luoghi nella città del sole.
Gli antichi ambienti quattrocenteschi accolgono oggi le sale del Museo Civico dove, tra le oltre duecento opere, sono presenti lavori di Simone Martini, Bernardo Daddi, Pietro Negroni, e delle scuole di Antonello da Messina, Solimena e Pisano.
Quasi a far da contrappeso alla Chiesa, la quadrata Torre Normanna o del Pallotta (sec.XI) dal cui camminamento si gode del panorama a 360 gradi.
Meritano la visita del turista attento: il Castello dei Sanseverino con la caratteristica piazzetta del vaglio (sec. XV-XVII), la Chiesa di San Giacomo Apostolo (sec. XI), la Chiesa di San Francesco di Paola (sec. XVII) con il Convento dei Frati Minimi (sede del Municipio).
Ricavato da un anfiteatro naturale, nell'immensa platea del Centro Storico il teatro all'aperto che ogni estate ospita il Festival di Altomonte; rassegna di prosa, danza, musica ed arti figurative tra le più importanti del Meridione e principale volano della locale economia turistica. Un'economia che ha saputo recuperare tra le sue risorse più tradizionali i motivi ed i mezzi per ospitare i visitatori: i ristoranti, segnalati dalle migliori riviste specializzate, propongono piatti derivati dalla tradizione calabrese più genuina; l'artigianato, con le lavorazioni in terracotta, vimini, metallo e legno, propone oggetti d'uso comune nelle case contadine.
L'arte e la natura, insieme alla calorosa accoglienza dei calabresi, creano quella miscela di delizie che impongono a chiunque visiti Altomonte la necessità di ritornarci.